Rapporti e disequilibri: divario tra politiche d’intervento edilizio e nuovi stili di vita in città. Iperconcentrazione e decrescita. Deterritorializzazione. Qualità della vita e densità abitativa. Larghe intese politico-amministrative.
Il punto di vista di Vittorio Gregotti.
Vittorio Gregotti intervistato da Luca Beltrami Gadola per Arcipelagomilano.
Iper-concentrazione e decrescita nelle post-metropoli. Il caso milanese.
Milano, a differenza di città teatro di grandi concentrazioni urbane quali Shangai e Pechino, sta vivendo una fase di de-crescita.
Come cambiare quindi la struttura della città?
Come intervenire di fronte alle contemporanee trasformazioni in atto?
Vi è una multistratificazione di fenomeni osservabili nella città europea:
- costi della città sempre più ingenti;
- passione per la casa singola;
- nuove forme di utilizzazione temporanea della città (forte aumento di city-users e diminuzione di abitanti fissi)
Il caso di Venezia. Abbandono della città e nuovi cittadini temporanei. - trasferimenti d’uso dell’edilizia
Milano:
- Popolazione in diminuzione progressiva dal 1970.
- Inadeguatezza dell’intervento in edilizia: più di 80’000 vani edilizi vuoti, fortissima necessità di abitazioni a basso costo, edificazione di grandi stabili ad uso abitativo di lusso (secondo le previsioni del nuovo PGT di aumento considerevole di popolazione)… Incongruenze.
- De-territorializzazione di strutture industriali. Salti indietro nelle città.
Lo sviluppo quantitativo come impropria soluzione attuale.
Rapporto tra densità di popolazione e qualità della vita urbana.
Vi è un rapporto inversamente proporzionale tra la densità abitativa e la qualità della vita e della produzione intellettuale e culturale in città. Un problema quantitativo.
La città metropolitana milanese: opportuni nuovi confini organici.
Strategie di miglioramento della qualità della vita urbana.
Tornare ad avere e formulare delle “ipotesi di futuro”. Gestione e amministrazione della regione urbana milanese come un comprensorio non come un comune, esigenza di applicazione di una logica territoriale. Inidoneità del governo locale a seconda dei confini puramente amministrativi. Avvicinamento tra provincia e comune. Larghe intese: necessario superamento e conciliazione di necessità tra gli interessi di territorio e gli aspetti amministrativi.