”…spectacular, trippy and fun…the transfinite is definitely something to see and experience. Sublime spectacle.” –The New York Times
“…a physical manifestation of information in its rawest form.” –Time Out NY
”…an extreme and elaborate visual and sonic environment.” –New York Magazine
Archivio dell'autore: Evelyn Leveghi
Report 2011, i primi 4 mesi di The Urban Observatory. Un buon inizio, grazie a tutti voi!
The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2011 annual report for this blog.
Here’s an excerpt:
A New York City subway train holds 1,200 people. This blog was viewed about 5.500 times in 2011. If it were a NYC subway train, it would take about 5 trips to carry that many people.
50 metri quadrati di spazio pubblico. Valorizzare delimitando.
Praga, 50 metri quadrati di spazio pubblico delimitati e resi impraticabili per 54 giorni. Talvolta per dare valore ad un bene comune bisogna privarsene. Questo intervento del gruppo ceco EPOS 257 ne è un esempio, con un semplice gesto, estremo ma forte, illegale ma reversibile, si può scatenare una provocazione forte e una riflessione profonda.
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Faîtes vous une place! “Piazza al cambiamento”, Saint-Etienne.
Progetto di valorizzazione di uno spazio incolto e abbandonato nel centro di Saint-Etienne, sviluppato dal Collettivo ETC, basandosi su un processo partecipativo dal basso. La volontà è quella di creare uno spazio collettivo, ricreando un edificio a zero cubatura, una sorta di semplice sezione (verticale e orizzontale) ma che sia nel concetto un vero luogo fisico per abitare la città in modo informale, sociale ed eco-sostenibile.
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“Bodies in urban spaces”: evidenziare lo spazio con il corpo.
Esplorare la relazione tra corpo, spazio e architettura. L’ambiente urbano viene indagato, sottolineato e riletto attraverso il metro del corpo umano così interstizi urbani anonimi assumono un nuovo valore solo rapportati all’uomo. Ecco che si aprono nuovi punti di vista sullo spazio che ci circonda e che ogni giorno esperiamo e viviamo. Bodies in urban spaces è un progetto di Willi Dorner e Lisa Rastl.
Open-Air-Library. Riqualificare con uno spazio aperto alla cultura.
Media Facades Festival Europe. Public art negli spazi pubblici di 7 città europee.
Media Facades Festival Europe è un progetto pilota, un progetto urbano multimediale che interconnette 7 città europee attraverso l’infrastruttura esistente di schermi urbani e facciate multimediali presenti negli spazi pubblici urbani.
Tell Your Public Space: raccontare gli usi extra-ordinari dello spazio pubblico a Torino.
A Torino non mancano idee e spunti per vivere il territorio urbano con originalità: spesso dietro il muretto di un giardino o sui gradoni di una scalinata si nascondono pratiche inedite e originali.
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Progettare lo scarto tra il tempo incalzante della città e il tempo libero. Pausa urbana. La lezione di Burle Marx a Rio.
Public space art e centri della cultura si incontrano.
Ri-appropriazione dello spazio pubblico attraverso l’azione artistica.
Un progetto che attraverso l‘occupazione temporanea (legale) di un parcheggio, adibito a spazio creativo riesce efficacemente e sorprendentemente a esprimere una critica all’attualissima questione urbana: la sconsiderata e progressiva invasione da parte dei veicoli degli spazi aperti pubblici della città.
Tutto ciò favorendo la cultura artistica e dando a giovani creativi uno spazio regolare di esposizione delle proprie opere. Geniale.
Spontanee conversioni funzionali di infrastrutture in disuso. Il caso di Tempelhof.
Il cittadino e i suoi bisogni al centro della pianificazione e rigenerazione urbana europea.
“Planning for people”. Indagare e sviluppare nuove strategie urbane che seguano le attuali dinamiche relative ai centri urbani ponendo al centro dell’interesse l’uomo, il cittadino, con le sue necessità in continuo e veloce divenire. La qualità della vita urbana come mission europea condivisa. From place to people.
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Affrontare la questione urbana attraverso una sinergia di forze multidisciplinari.
«Il tema della rigenerazione urbana sostenibile è una questione centrale che deve diventare prioritaria nelle politiche di sviluppo dei prossimi anni. Per gli architetti italiani la questione urbana, infatti, è e sarà il principale problema dei governi di questi e dei prossimi anni. In Italia come nel mondo, la città e l’habitat sono a rischio “default” a causa dell’esaurimento delle risorse energetiche e delle pessime condizione del patrimonio edilizio costruito nel dopoguerra.»
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti (CNAPPC)
Nuove strategie di riqualificazione urbana. Una piattaforma collaborativa.
My Playground: silenziose relazioni tra uomini e superfici urbane.
What’s fascinating is the way of transforming the city because you can’t change it physically,
you can’t go and move the light post or the staircase,
but you can change the way you are looking at it and the way you use it and in that way make it your own.Signe Højbjerreh Larsen – Team Jiyo
+tempo +spazio. Torino attiva.
+ spazio+ tempo è un progetto che riguarda i territori di San Paolo–Cenisia e che mira al miglioramento della qualità della vita attraverso la promozione di un uso più ampio degli spazi pubblici di questi quartieri e una organizzazione migliore dei tempi e degli orari dei servizi e della vita quotidiana dei cittadini.
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Punti di vista su Milano: tra macro-interventi e nuovi usi temporanei della città.
Rapporti e disequilibri: divario tra politiche d’intervento edilizio e nuovi stili di vita in città. Iperconcentrazione e decrescita. Deterritorializzazione. Qualità della vita e densità abitativa. Larghe intese politico-amministrative.
Il punto di vista di Vittorio Gregotti.
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Criticità degli spazi urbani collettivi. Iniziative a Scampia.
Oplà facciamoci spazio.
Riflessioni attive sugli spazi pubblici urbani a Scampia.
Arte e superfici. Allan Wexler public art.
2 Superfici, 26 sedie. Un enorme tavolo ed una copertura. Ad interagire con queste superfici 13 sedie con uguale orientamento. Due risultati differenti: due spazi differenti, due diverse forme di interazione e socialità. Questi gli elementi base di sperimentazione di Allan e Ellen Wexler per un’ installazione artistica realizzata nel 2006 lungo l’Hudson River Park a New York city.
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