«Gli scarti della città si offrono come osservatori privilegiati delle trasformazioni urbane latenti che mutano in profondità le relazioni simboliche e materiali fra uomini e territorio ma anche come rara occasione per riscoprire e rifondare le implicazioni etiche dell’abitare.»
Richard Sennet, 1999
“Usi del disordine: identità personale e vita nelle metropoli”
Archivi tag: le città invisibili
Spazio pubblico come interfaccia comunicativa tra società e città.

“Artocratie en Tunisie.” Photo JR with Sophia Baraket, Rania Dourai, Wissal Dargueche, Aziz Tnani, Hichem Driss and Hela Ammar. fonte: Domusweb.
Lo spazio pubblico è un luogo fisico (o virtuale) caratterizzato da un uso sociale collettivo ove chiunque ha il diritto di circolare e dialogare. È lo spazio della comunità o della collettività. Rappresenta nelle società umane, in particolare urbane, tutti gli spazi di passaggio e di incontro che sono ad uso di tutti.
Nel corso degli ultimi secoli, con il superamento dei poteri assolutistici e l’affermazione delle democrazie moderne, la nozione di spazio pubblico si è estesa fino a comprendere “ogni spazio collettivo, fisico o virtuale, nel quale si esercitano i diritti/doveri di cittadinanza, di informazione, di azione politica.
Ossigenazione urbana: DiAria project.
URBwatching, una città multiversa.
Birdwatching è un’indagine sullo scenario urbano contemporaneo, uno sguardo sulle mille sfaccettature della città contemporanea, della sua fisionomia continuamente cangiante, della sua società, dei suoi abitanti, della sua architettura incerta…nuovi significati o perdite di senso?
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Espace culturel. Superfici sociali.
Un’altro lodevole progetto partecipato del Collectif ETC. Nel quadro del macro-progetto Détour de France, dal 5 al 9 marzo, il Collectif Etc è stato invitato ad intervenire presso l’ospedale de La Colombière, a Montpellier. Nell’arco di una settimana, pazienti, infermieri, medici e studenti di architettura hanno agito sul cortile antistante lo spazio culturale, per trasformare quest’area di sosta in spazio pubblico attraverso un sistema di superfici ad altezze diverse.
72Hour Urban Action: 120 progettisti, 10 team, 10 missioni, 3 giorni e 3 notti per progettare lo spazio pubblico.
Ci interessa elaborare il progetto come potente strumento di sperimentazione urbanistica e di progettazione. […]
Volevamo dimostrare che cambiare è possibile, indurre la gente a impegnarsi più direttamente con l’ambiente circostante e mettere in discussione i luoghi comuni sulla proprietà degli spazi pubblici […]
“Little Big Berlin”: urban life in fast motion.
I dedicate this film to Berlin where I have been living for 19 years now. While the architecture of Berlin is stunningly beautiful, only its inhabitants make Berlin the unique city that it is. In every corner there is something new to discover. And the best thing to do is to film it.
[Pilpop]
“Red Ball project”: evidenziare e valorizzare spazi urbani interstiziali.
Through the RedBall Project I utilize my opportunity as an artist to be a catalyst for new encounters within the everyday.
Through the magnetic, playful, and charismatic nature of the RedBall the work is able to access the imagination embedded in all of us. On the surface, the experience seems to be about the ball itself as an object, but the true power of the project is what it can create for those who experience it. It opens a doorway to imagine what if?
[continua]
– Kurt Perschke –
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50 metri quadrati di spazio pubblico. Valorizzare delimitando.
Praga, 50 metri quadrati di spazio pubblico delimitati e resi impraticabili per 54 giorni. Talvolta per dare valore ad un bene comune bisogna privarsene. Questo intervento del gruppo ceco EPOS 257 ne è un esempio, con un semplice gesto, estremo ma forte, illegale ma reversibile, si può scatenare una provocazione forte e una riflessione profonda.
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Faîtes vous une place! “Piazza al cambiamento”, Saint-Etienne.
Progetto di valorizzazione di uno spazio incolto e abbandonato nel centro di Saint-Etienne, sviluppato dal Collettivo ETC, basandosi su un processo partecipativo dal basso. La volontà è quella di creare uno spazio collettivo, ricreando un edificio a zero cubatura, una sorta di semplice sezione (verticale e orizzontale) ma che sia nel concetto un vero luogo fisico per abitare la città in modo informale, sociale ed eco-sostenibile.
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“Bodies in urban spaces”: evidenziare lo spazio con il corpo.
Esplorare la relazione tra corpo, spazio e architettura. L’ambiente urbano viene indagato, sottolineato e riletto attraverso il metro del corpo umano così interstizi urbani anonimi assumono un nuovo valore solo rapportati all’uomo. Ecco che si aprono nuovi punti di vista sullo spazio che ci circonda e che ogni giorno esperiamo e viviamo. Bodies in urban spaces è un progetto di Willi Dorner e Lisa Rastl.
Open-Air-Library. Riqualificare con uno spazio aperto alla cultura.
Media Facades Festival Europe. Public art negli spazi pubblici di 7 città europee.
Media Facades Festival Europe è un progetto pilota, un progetto urbano multimediale che interconnette 7 città europee attraverso l’infrastruttura esistente di schermi urbani e facciate multimediali presenti negli spazi pubblici urbani.
Tell Your Public Space: raccontare gli usi extra-ordinari dello spazio pubblico a Torino.
A Torino non mancano idee e spunti per vivere il territorio urbano con originalità: spesso dietro il muretto di un giardino o sui gradoni di una scalinata si nascondono pratiche inedite e originali.
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Ri-appropriazione dello spazio pubblico attraverso l’azione artistica.
Un progetto che attraverso l‘occupazione temporanea (legale) di un parcheggio, adibito a spazio creativo riesce efficacemente e sorprendentemente a esprimere una critica all’attualissima questione urbana: la sconsiderata e progressiva invasione da parte dei veicoli degli spazi aperti pubblici della città.
Tutto ciò favorendo la cultura artistica e dando a giovani creativi uno spazio regolare di esposizione delle proprie opere. Geniale.
Spontanee conversioni funzionali di infrastrutture in disuso. Il caso di Tempelhof.
My Playground: silenziose relazioni tra uomini e superfici urbane.
What’s fascinating is the way of transforming the city because you can’t change it physically,
you can’t go and move the light post or the staircase,
but you can change the way you are looking at it and the way you use it and in that way make it your own.Signe Højbjerreh Larsen – Team Jiyo
Punti di vista su Milano: tra macro-interventi e nuovi usi temporanei della città.
Rapporti e disequilibri: divario tra politiche d’intervento edilizio e nuovi stili di vita in città. Iperconcentrazione e decrescita. Deterritorializzazione. Qualità della vita e densità abitativa. Larghe intese politico-amministrative.
Il punto di vista di Vittorio Gregotti.
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Arte e superfici. Allan Wexler public art.
2 Superfici, 26 sedie. Un enorme tavolo ed una copertura. Ad interagire con queste superfici 13 sedie con uguale orientamento. Due risultati differenti: due spazi differenti, due diverse forme di interazione e socialità. Questi gli elementi base di sperimentazione di Allan e Ellen Wexler per un’ installazione artistica realizzata nel 2006 lungo l’Hudson River Park a New York city.
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Visioni urbane e proposte progettuali per la rigenerazione urbana.
Angolazioni Urbane: verso un’opera collettiva.
Progetto dedicato all’arte pubblica, realizzato dall’Assessorato alle Politiche giovanili e pace del Comune di Venezia in collaborazione con l’associazione culturale “LiveOutsideinVEnice”.